Pandemia, guerra, tempo sospeso… quante “definizioni” abbiamo sentito per descrivere questo periodo che, come un fulmine a ciel sereno, è piombato nelle nostre vite? Sì perché, nonostante già lo vedessimo, restava comunque lontano ma poi, in un secondo, ha messo uno stop alla nostra quotidianità. Ha sconvolto piani, organizzazioni, progetti, relazioni..
Ha sconvolto il nostro modo di stare al mondo.
Dopo un primo momento di incredulità abbiamo dovuto riadattarci molto in fretta per dare un minimo di organizzazione alla nostra vita.
C’è chi ha fatto molta fatica ad adattarsi alla nuova realtà perché la sua vita gli piaceva così com’era o perché è stato costretto a confrontarsi con situazioni che prima riusciva in qualche modo ad evitare (pensiamo alle relazioni familiari difficili). Per queste persone la quarantena si è trasformata in un inferno. Poi c’è chi invece ne ha tratto vantaggio e godimento; ha apprezzato tante cose che prima risultavano sfuggenti, si è preso cura di sé e delle relazioni intime a cui prima dedicava solo stralci di vita. Per loro la quarantena è stata quasi una vacanza.
Non c’è un comportamento giusto o sbagliato, ognuno ha reagito in base alle proprie caratteristiche individuali.
Quello di cui si potrebbe far tesoro è forse una riflessione su ciò che è importante per ciascuno di noi, su ciò per cui vale la pena investire le nostre energie, su ciò che rende la nostra vita una vita di successo!
Mi piace pensare al successo proprio come a quella sensazione che proviamo quando ci accorgiamo che stiamo facendo esattamente ciò che volevamo, ciò che rende la nostra vita piena di cose che la rendono degna di essere vissuta. E tutto questo non perché ce lo dice qualcuno o perché abbiamo raggiunto uno standard predefinito ma perché siamo noi che lo desideriamo, perché stiamo andando esattamente dove volevamo andare.
Quindi piuttosto che dire se la quarantena “mi è piaciuta o no” potrei chiedermi “perché si o perché no” e coltivare tutto quello che ho capito essere in grado di farmi piacere.



