Quante volte ci siamo sentiti dire da famigliari ed amici “RILASSATI!”?…sicuramente innumerevoli volte. Magari perché siamo delle persone cosiddette “ansiose”, “nervose” o sempre in movimento!
Beh…questo è sicuramente un ottimo consiglio e vediamo perché!
L’organismo è un sistema basato sulla sinergia continua tra mente e corpo. Se un evento stressante ci colpisce ecco che il sistema cambia; ci sono modificazioni corporee più o meno intense e più o meno visibili, compaiono particolari pensieri e valutazioni e mettiamo in atto particolari comportamenti. Quanto più l’evento è rilevante per noi, tanto maggiore sarà l’impatto e tanto più intense saranno le suddette modificazioni così che il nostro personale sistema si ritroverà sempre più messo alla prova.
Sollevare l’individuo dalla tensione normalizzando le funzioni vitali coinvolte è utile modalità per ristabilire l’equilibrio psicofisiologico e riuscire a controllare l’ansia e lo stress. In questo modo trasformiamo il nostro sistema nervoso in un alleato anziché in un nemico. Un valido aiuto a tal proposito viene dalle tecniche di rilassamento.
Il rilassamento si riferisce ad un particolare stato psicofisico caratterizzato, da un lato, da modificazioni specifiche dell’attività dell’organismo e dall’altro, da sensazioni psichiche percepite introspettivamente come benessere, serenità e tranquillità.
Le tecniche di rilassamento oggi conosciute sono davvero innumerevoli; dal Trainig Autogeno sviluppato dal neurologo e psichiatra J. H. Schultz, alla respirazione lenta o diaframmatica, al rilassamento muscolare progressivo di E. Jacobson, alle tecniche basate sulla meditazione e sulla Mindfulness studiata e diffusa dal biologo e scrittore J. Kabat-Zinn. L’utilizzo di queste tecniche ha permesso di riscontrare effetti positivi sulla salute in generale, tanto da essere stato introdotto in diversi ambiti: dallo sport, alla scuola, al trattamento di disturbi psichici e fisici.
Le reazioni fisiologiche del rilassamento permettono un abbassamento generale dell’intensità dell’eccitazione dell’organismo ed una regolazione dell’attivazione di numerose funzioni come quella cardiaca e respiratoria che permettono di migliorare l’ossigenazione, normalizzare la pressione arteriosa, la secrezione ormonale ed il tono della muscolatura scheletrica. I cambiamenti generati da tale regolazione producono di conseguenza modifiche nell’interpretazione dei propri segnali corporei; i pensieri diventano infatti meno catastrofici e le emozioni si fanno meno intense e più positive. È diverso infatti pensare “ho la tachicardia quindi mi sta venendo un infarto” da “”ho tachicardia, forse mi sto agitando troppo”. Nel primo caso siamo convinti che siano elevate le probabilità di disgrazia, nel secondo invece diamo spazio alle possibilità di intervento e soluzione.
Rilassandosi dunque diventa possibile riprendere un adeguato rapporto con la consapevolezza della realtà presente: si allenta la tensione fisica, aumentano la sensazione di calma e tranquillità, compaiono la disponibilità verso gli altri e la capacità individuale di comprendere i cambiamenti in corso attribuendogli un realistico nesso causale e quindi migliorando il rapporto con se stessi, le capacità di attenzione, la concentrazione e la memoria.
Eliminare la tensione non solo restituisce al soggetto la calma, ma gli consente di utilizzare il riposo come recupero di energie. La distensione, infatti, favorisce le attività basilari del corpo e il loro equilibrio e può tradursi in un miglioramento dell’intera esistenza dell’individuo, migliorando la modalità di approccio quotidiano agli eventi stressanti.


