Senti le emozioni! Stai nell’emozione! Ma esattamente che cosa significa?
In qualità di psicologa invito spesso le persone con cui lavoro a conoscere le emozioni ma soprattutto a concedersi di viverle, a non rifuggirle, perché esse sono parte integrante del nostro organismo e se ce ne priviamo stiamo interferendo con il nostro fisiologico funzionamento.
Eppure fin da piccoli capita di sentirsi dire frasi come: “Non devi essere triste!” “Non ti devi arrabbiare!” “Non piangere!” “Non essere ansioso”; stare male e vedere qualcuno che sta male non è certo piacevole e quindi si cercano modi apparentemente immediati ed efficienti per contrastare il malessere. Tuttavia, a lungo andare, queste “innocue” esortazioni possono diventare delle vere e proprie regole che ognuno di noi può interiorizzare e che possono essere così sintetizzate: le emozioni spiacevoli sono brutte e quindi vanno tenute lontane!
L’invito invece è quello di “evitare di evitare”, cioè imparare che se siamo stati dotati dei processi emotivi un motivo c’è; tutte le emozioni hanno un loro ruolo, anche quelle cosiddette negative.
Proviamo a spiegarci con un esempio. Se vi trovaste davanti ad una bestia feroce, un orso ad esempio, e cominciaste a pensare che potreste effettivamente essere attaccati e magari morire, come vi sentireste?
Noi avremmo una paura matta! E probabilmente l’avrebbe ognuno di noi. Che lo si voglia o no, di fronte allo stimolo pauroso, nel cervello si attiva, in maniera automatica, un circuito atto a dare precise direttive al corpo come aumentare il battito cardiaco, il ritmo respiratorio e la tensione muscolare; nulla si può fare per impedire questi processi. Quindi a cosa servirebbe dirsi “non devo avere paura!”?
Il lavoro psicologico invita a non negare le emozioni ma piuttosto a riconoscerle e poi lavorare sulle strategie più utili per gestire la situazione problematica: sia che noi decidiamo di correre a gambe levate, sia che noi decidiamo di indietreggiare lentamente (come abbiamo letto sulle “norme di comportamento di fronte agli orsi”), continueremo ad aver paura, e molta! Non ci aiuterebbe di certo pensare che non dovremmo essere spaventati. Gli effetti delle nostre mosse potranno invece essere molto differenti.
Gli orsi probabilmente non si aggirano fuori dalle nostre case, ma sicuramente ognuno di noi potrà pensare a situazioni spiacevoli in cui non fa che ripetersi che non vuole sentirsi così; ciò che noi vi chiediamo è: e perché no? Riconosciamo l’emozione e usiamola come risorsa per affrontare efficacemente la situazione problematica.


