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Attacchi di panico e fobie

Disturbi d’ansia

Colloquio clinico e trattamento dei disturbi d’ansia

Ansia

L’ansia è un’emozione di base, con una sua funzione ben precisa.

Quando percepiamo una minaccia più o meno imminente, ecco che l‘ansia entra in azione. Essa ci attiva, ci prepara per reagire alla situazione temuta: immediatamente ed automaticamente fa sì che valutiamo l’entità del pericolo e le possibilità a nostra disposizione per farvi fronte; possiamo quindi decidere di scappare oppure di attaccare ed affrontare l’ostacolo.
Senza questa emozione finiremmo per soccombere, intrappolati nell’impossibilità di decidere.
Tuttavia può capitare che ad un certo punto ci risulti difficile comprendere quale sia la causa della nostra attivazione, della nostra preoccupazione e quindi l’ansia cresce a dismisura, diventa difficile impedire che i nostri pensieri preoccupanti interferiscano con le nostre attività quotidiane.

La nostra mente comincia ad essere invasa e sopraffatta da pensieri ripetitivi, per lo più catastrofici, doverizzanti e legati alle più svariate preoccupazioni; talvolta ne riconosciamo l’eccessività ma non riusciamo comunque ad interromperli, ce ne sentiamo invasi ed, infine, ci esauriscono.
Quando tali preoccupazioni prendono il sopravvento l’ansia diventa patologica; perde la sua funzione adattiva e ci trascina in differenti stati di malessere.

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I disturbi d’ansia

Disturbo d’ansia generalizzata:

Questo disturbo è rappresentato dalla presenza di stati di ansia e preoccupazioni eccessive che si manifestano per tutto il giorno quasi ogni giorno; le preoccupazioni sono aspecifiche, non focalizzate cioè su un preciso pericolo. Ci si preoccupa per il lavoro, la famiglia, gli amici, il futuro ed il tempo e le energie spesi per preoccuparsi crescono tanto da diventare sempre più difficilmente controllabili.
Ci si può sentire irrequieti, tesi, facilmente affaticabili, sembra sempre più difficile trovare concentrazione ed anche il sonno diventa un problema.

Sono una persona ansiosa! Non riesco a fare a meno di preoccuparmi! È molto faticoso! Smetterò mai di sentirmi così?

Disturbo da attacchi di panico:

Si tratta di una vera e propria escalation dell’ansia che raggiunge un alto picco; si tratta di attacchi inaspettati di forte paura o terrore cioè di episodi caratterizzati da sintomi fisici e mentali molto intensi che danno la sensazione di impotenza, perdita di controllo, minaccia o pericolo imminente.
Chi ne soffre è spesso terrorizzato che un nuovo attacco possa presentarsi da un momento all’altro e si sente costretto a vivere in uno stato di allerta costante tanto da cominciare a imporre limiti alla propria vita e quindi restringere il numero di attività fattibili.

Ci sono momenti in cui mi prende un’agitazione e una paura così forte che mi sembra di stare per morire o impazzire!

Fobia sociale:

Questo disturbo è caratterizzato da intense sensazioni di disagio e paura che prendono il sopravvento quando chi ne soffre è esposto a situazioni sociali poiché qui potrebbe subire il giudizio degli altri e l’intensa paura di essere giudicati negativamente pervade la sua mente. L’esposizione alla situazione temuta provoca ansia che può crescere a dismisura, fino ad esordire in un vero e proprio attacco di panico.

L’ansia, il disagio intenso ed il senso di vergogna che ne derivano possono rendere la persona che ne soffre incapace di pensare ed agire chiaramente confermando così la sua l’impressione di inadeguatezza.

La sola idea di parlare davanti agli altri mi provoca ansia e vergogna!”

Fobie specifiche:

Chi soffre di questo disturbo prova paura intensa, marcata e persistente di fronte a stimoli e situazioni specifiche (cani, ragni, ascensori, ponti,…); la persona riconosce che tale paura è eccessiva o irragionevole tuttavia reagisce alle situazioni temute evitandole o sopportandole con molta ansia e disagio.

Le fobie diventano particolarmente problematiche quando interferiscono con la vita quotidiana di chi ne soffre perché le strategie fino a quel momento adottate per farvi fronte (come ad esempio l’evitamento delle situazioni temute) non risultano più sufficienti.

Sono terrorizzato dai cani e non posso andare da nessuna parte a meno di non essere sicuro che non ne incontrerò uno

Ipocondria o ansia connessa allo stato di salute:

Questo disturbo è rappresentato dalla presenza di forti timori legati alla convinzione di stare sviluppando una grave malattia, senza che però alcun accertamento medico ne abbia dato prova o sia sufficiente a giustificare i timori.

Le convinzioni di malattia sono estremamente pervasive e portano all’interpretazione erronea di segni o sintomi fisici.
Chi ne soffre può essere consapevole dell’esagerazione dei propri timori tuttavia le preoccupazioni connesse al proprio stato di salute possono crescere talmente tanto da arrecargli considerevole disagio; lo portano infatti ad impegnarsi senza fine una caotica ricerca di informazioni, richiesta di esami e di rassicurazioni.

“sono convinto di avere una grave malattia! Devo assolutamente accertarmene, non riesco a fare a meno di pensarci!”

Disturbo ossessivo-complusivo:

Questo disturbo è caratterizzato dalla presenza di idee ossessive o comportamenti compulsivi.
Chi ne soffre percepisce pensieri e idee come estranei ed intrusivi ma soprattutto impossibili da allontanare dalla propria attenzione; questi pensieri appaiono insediati nella propria mente contro la propria volontà ed al di fuori del proprio controllo ed occupano la mente in maniera eccessiva e disturbante.
Ad es: “L’idea che qualcosa di terribile possa accadere a uno dei miei cari è costantemente presente nella mia testa, riconosco che è una preoccupazione eccessiva ma non riesco liberarmene”.

Le compulsioni, invece, sono comportamenti ripetitivi o azioni mentali che chi li vive sente di dover obbligatoriamente compiere seguendo delle regole molto rigide e precise, in modo tale da poter così evitare, prevenire o ridurre il rischio di eventi (generalmente catastrofici) rappresentati dalle idee ossessive.
Ad es: “Se non mi lavo cinque volte le mani prima di mangiare, potrebbe accadere qualcosa di terribile ad uno dei miei cari”.

“ci sono azioni che non posso fare a meno di compiere, capisco che sono eccessive, ma non eseguirle mi provoca troppa ansia!”

Disturbo post traumatico da stress:

Una persona che ha assistito o si è confrontata con un evento che ha implicato morte o minaccia di morte propria o di altri e che ha provato pertanto profondi sentimenti di impotenza, paura ed orrore, potrebbe rivivere persistentemente l’episodio traumatico nella sua vita di tutti i giorni tramite, flashback, incubi, ricordi intrusivi e spiacevoli. Nel trovarsi di fronte a stimoli che in qualche modo richiamano l’evento traumatico prova intenso disagio psicologico e si sente estremamente agitato.

La vita quotidiana di chi soffre di questo disturbo si caratterizza per la comparsa di sintomi come difficoltà ad addormentarsi o mantenere il sonno, irritabilità, difficoltà di concentrazione, ipervigilanza,.. e per la ricerca continua di tentativi di evitare stimoli legati al trauma.

“Ho avuto un’esperienza terribile e da allora la mia vita non è più la stessa!”

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Trattamento dei disturbi d’ansia

Il trattamento dei disturbi d’ansia si pone l’obiettivo di far luce sulla vera fonte di preoccupazione; per mezzo del colloquio clinico, accompagnato da tecniche di rilassamento, concentrazione e respirazione, punta ad aumentare i livelli di tolleranza allo stress, incrementare le capacità di accettazione delle situazioni problematiche e, soprattutto, ristabilire un adeguato livello di benessere personale

Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso un processo volto ad individuare le convinzioni e gli schemi disfunzionali che hanno generato e mantengono il problema; convinzioni e schemi distorti vengono quindi, attraverso tecniche cognitive, rielaborati e progressivamente sostituiti con altri più funzionali.
Di questo trattamento fa parte altresì la pianificazione e l’esecuzione di esposizioni graduali che si pongono come obiettivo quello di imparare ad affrontare le situazioni che generano disagio e disconfermare progressivamente le proprie idee di minaccia, paura e l’impressione di inadeguatezza.

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