Posso dire di no?

saper dire di no

Vi capita di sentirvi tristi perché vi percepite oppressi dalle richieste degli altri e molto poco ascoltati nei vostri bisogni? Una tristezza che può diventare tanto pervasiva da raggiungere un vero e proprio senso di depressione a causa del fatto che vi ritrovate a fare tanta fatica per soddisfare gli altri e molta poca per gratificare voi stessi?

Ecco, se vi capita, vi invito a farvi questa domanda: “ma sono davvero  sicuro che sia proprio con la tristezza con cui sto avendo a che fare?

E se fosse invece la rabbia la chiave per affrontare il problema?”

Sto parlando di un’emozione che molto spesso fatichiamo a dichiarare perché la reputiamo distruttiva, ignorandone nel contempo il suo potenziale costruttivo.

La rabbia è un’emozione estremamente utile per la nostra vita, sia personale, sia sociale; svolge infatti una funzione di protezione dei nostri confini e di regolazione delle nostre relazioni che può rivelarsi fondamentale per una vita serena. Ebbene sì, si può vivere sereni pur provando rabbia! L’importante è saperla riconosce, comprendere ed esprimere in modo funzionale in base al tipo di persona che desideriamo essere.

Ma che cosa vuol dire RICONOCERLA, COMPRENDERLA ed ESPRIMERLA?

Riconoscere la rabbia significa renderci conto che le richieste degli altri sono troppo elevate rispetto alle nostre capacità di farvi fronte oppure non sono rispettose dei nostri bisogni, del nostro ruolo relazionale o proprio della nostra persona. Questo può succedere, ad esempio, quando non ho soldi per me e li do a chi me li chiede e poi mi ritrovo ad affrontare debiti; oppure quando, su richiesta di qualcuno, eseguo un compito che non mi compete e che poi non ho tempo per svolgere quelli che invece mi competono.

Comprendere la rabbia significa invece renderci conto che è normale provarla alla luce delle suddette condizioni: se vengo ingiustamente invaso o mancato di rispetto, è fisiologica l’attivazione di un sistema di allarme (la rabbia appunto) che miri a proteggermi. Non sono cattivo o egoista; la rabbia ci sta dicendo che qualcosa non va!

Esprimerla in maniera funzionale è, infine, l’operazione che ci consente di utilizzare la rabbia per far rispettare i nostri confini e mantenere la relazione. Per farlo è necessario resistere al bisogno esplosivo di dare immediato sfogo alla impellente e fastidiosa pressione creata dal senso di ingiustizia subita. La teniamo lì per un po’, investendo invece le nostre energie per comunicare all’altro come ci sta facendo sentire il suo comportamento e dichiarando il nostro no alla sua richiesta.

Dire un “no” può tuttavia essere molto faticoso! Per questo motivo possono essere utili domande da porsi per capire quando siamo nella posizione di poterci tranquillamente permettere di esprimere una negazione.

Alcune di queste domande sono:

“ho quello che l’altro vuole?”

“La richiesta è adeguata al contesto?”

“La richiesta è adeguata alla relazione?”

“Accettare mi creerà dei problemi in futuro?”

“Se dico di no, a chi sto mancando di rispetto? A me o all’altro?”.

Immagine di Dott.ssa Maria Ape

Dott.ssa Maria Ape

Psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta iscritta nella sezione A dell’albo professionale dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 03/13952.

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