Nella mia interazione con i pazienti faccio spesso uso di metafore perché le trovo in grado di creare delle immagini mentali semplici ed immediate che ci permettono di rendere comprensibili i problemi che ci attanagliano e di considerare l’esistenza di possibili soluzioni.
Questo non significa che le metafore ci diano delle soluzioni, ma ci mettono nella posizione di guardare ai problemi da una prospettiva differente e di poterci dire quel “già, è vero!” che ci dà le forze di rimetterci in pista per affrontarli.
Oggi vorrei proporre una storia con metafora che possiamo regalarci quando continuiamo a soffrire per il fatto di avere un problema senza effettivamente cominciare ad affrontarlo seriamente.
E’ la storia del saggio:
Si narra che in un regno antico vivesse un uomo conosciuto ovunque per la sua saggezza. All’inizio egli dava consigli solo ai suoi familiari e agli amici più cari. La sua fama, tuttavia, crebbe a tal punto che lo stesso sovrano iniziò a chiamarlo spesso al suo cospetto per chiedergli consiglio.
Ogni giorno giungevano molte persone per ricevere i suoi preziosi consigli. Tuttavia, il saggio notò che varie persone si recavano ogni settimana e gli raccontavano sempre gli stessi problemi, quindi ricevevano sempre lo stesso consiglio, ma non lo mettevano in pratica. Era un circolo vizioso.
Un giorno il saggio riunì tutte quelle persone che chiedevano spesso consiglio. Allora raccontò loro una barzelletta molto divertente, tanto che quasi tutti scoppiarono a ridere. Dopo aver aspettato un po’, raccontò di nuovo la stessa barzelletta. Continuò a raccontarla per tre ore.
Alla fine erano tutti sfiniti. Dunque il saggio disse loro: “Perché non potete ridere tante volte della stessa barzelletta ma potete piangere migliaia di volte per lo stesso problema?”.
E noi? Come ci comportiamo di fronte ai nostri problemi? Ci diamo al rimugino o ci rimbocchiamo le maniche ed operiamo?



